Piano di sicurezza ed emergenza: Individuazione degli scenari operativi.
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Questa analisi permette di individuare le contromisure da mettere in atto per ovviare a diverse tipologie di rischio
Una volta terminato il sopralluogo, ci si dedica a raccogliere tutte le informazioni e a indagare i diversi flussi di utilizzo degli spazi del museo. Per questo scopo è necessario individuare i diversi scenari operativi dell’istituto, per definire le diverse modalità di ingresso e di utilizzo degli spazi degli impiegati del museo, del pubblico e dei collaboratori esterni.
Innanzitutto è necessario individuare nella settimana i momenti in cui il pubblico è presente all’interno dell’edificio: si parte quindi a definire orari e giorni di apertura, ma anche analizzare le procedure standard di organizzazione di eventi e manifestazioni. L’obiettivo è quello di analizzare tutte le presenze all’interno del museo a seconda dei diversi orari e giorni per individuare momenti che possono rappresentare una vulnerabilità nell’organizzazione complessiva del lavoro, poiché sottopongono l’istituto a determinati rischi.
Un esempio di scenario operativo:
Dal lunedì al venerdì alle ore 17:00 le sale espositive del museo chiudono al pubblico. Il tecnico Mario Rossi effettua un giro di controllo in tutte le aree e, una volta appurato che tutti i visitatori sono usciti dall’edificio, inserisce l’allarme relativo alle aree espositive. Alle ore 19:00 tutti i funzionari escono dal museo e il tecnico Gianni Verdi, dopo un attento giro di ricognizione in tutto l’edificio, compresi i depositi, chiude tutte le entrate del museo e attiva l’allarme. Da questo momento è attivo il servizio notturno di ronda che sarà in servizio fino alle 5:30 quando arriverà la ditta addetta alla ristorazione nella caffetteria dell’edificio. La titolare della caffetteria, Serena Gialli, disinnesca l’allarme e apre l’ingresso principale del museo. Alle 8:00 iniziano ad entrare, dalla porta di servizio che conduce agli uffici, i funzionari del museo, i quali hanno le chiavi per disinnescare gli allarmi di quest’area e dell’area dedicata ai depositi. Al suo arrivo, alle 9:00, il funzionario Mario Rossi disinnesca l’allarme delle aree espositive per permettere l’ingresso dei visitatori alle 9:30.
Nell’esempio si rende palese la distribuzione delle chiavi di accesso ai diversi impiegati del museo, i quali possono disinnescare l’allarme nelle aree di loro competenza. In questo caso, l’orario compreso tra le 5:30 e le 8:00 rappresenta una vulnerabilità per il rischio di intrusione: l’apertura del museo è affidata a una ditta esterna e per ben 2 ore e 30 minuti nessun funzionario del museo è presente nell’edificio.
Una volta individuati gli scenari operativi, è opportuno definire i flussi di utilizzo da parte di tutti coloro che si muovono all’interno delle aree del museo. A questo scopo si creano delle planimetrie apposite all’interno delle quali si indicano con delle frecce, per ogni scenario operativo, i movimenti che ciascuna categoria di persone (pubblico, impiegati interni, collaboratori esterni, etc.) compie negli spazi museali.
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Questo testo è stato estratto dalla “Guida per la redazione di un’analisi dei rischi e di un Piano di Sicurezza e di Emergenza” realizzata da Mazzini Lab. Puoi ricevere la guida completa compilando il modulo sotto.