Cosa è e a cosa serve uno PSEM?
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Una volta completata la prima stesura del Piano di Sicurezza e Emergenza, si procede a testare sul campo la sua efficacia
Questa seconda tipologia di simulazione operativa di emergenza prevede la messa in pratica di tutte le procedure individuate in fase di progettazione, compresa l’evacuazione delle opere e il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco.
In fase di simulazione, è sempre consigliabile movimentare oggetti che possano simulare le dimensioni, il materiale e il peso delle opere scelte, senza spostare la collezione, per evitare di sottoporla a danneggiamento durante il trasporto.
Poiché si tratta di una simulazione a tutti gli effetti operativa, è necessario procurare per tutto il personale coinvolto i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) consoni allo svolgimento delle procedure di emergenza. I DPI necessari per le procedure di emergenza sono: mascherine, tute in tyvek, grembiuli, guanti in nitrile, occhiali protettivi, giubbotti ad alta visibilità, elmetti, scarpe antinfortunio o stivali.
I DPI dovranno essere inseriti all’interno dei kit di emergenza (almeno due) collocati in aree strategiche dell’edificio. I kit di emergenza dovranno inoltre contenere tutti i materiali necessari all’imballaggio e alla movimentazione delle opere, nonché dispositivi e materiali utili alla pulizia dei locali e alla ricostituzione di una situazione di normalità nelle aree colpite. Sarà poi necessario individuare lo scenario di emergenza che si intende mettere in atto per l’esercitazione: è bene pensare ad una situazione quotidiana, simulando le posizioni abituali degli impiegati all’interno del museo. In questo modo il test sarà il più possibile rispondente alla realtà dell’edificio.
In questa fase di lavoro è fondamentale la comunicazione e la collaborazione con le autorità locali e con i Vigili del Fuoco: è opportuno organizzare dettagliatamente l’evento, avvisando con largo anticipo le squadre di emergenza. E’ bene poi avvisare gli stakeholder del museo, coinvolgendo tutte le parti interessate. Una simulazione di emergenza, oltre ad essere un’importante attività di pianificazione e controllo della risposta ai disastri, è anche un’opportunità per la condivisione e la sensibilizzazione della collettività sui temi del rischio a cui è sottoposto il patrimonio culturale. Una buona strategia comunicazione in periodi di crisi, inoltre, permette al museo di mantenere l’engagement del proprio pubblico e coinvolgerlo nelle successive operazioni di ripristino delle condizioni ottimali sulla collezione. Testare la propria capacità comunicativa in fase di emergenza, può quindi essere una questione di reale importanza da mettere in pratica in fase di simulazione.
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Questo testo è stato estratto dalla “Guida per la redazione di un’analisi dei rischi e di un Piano di Sicurezza e di Emergenza” realizzata da Mazzini Lab. Puoi ricevere la guida completa compilando il modulo sotto.