Il patrimonio culturale, a causa della varietà di supporti e materiali di cui è costituito, è soggetto a una serie di agenti di degrado molto variegati e con conseguenze molto diverse tra di loro. Inoltre, è raro che una collezione sia sottoposta ad una sola categoria di agenti di degrado. Sono, invece, molto più comuni i casi in cui questi agenti agiscono in maniera combinata, facendo aumentare in maniera esponenziale il livello di rischio a cui è sottoposta la collezione.
Per questa ragione, è estremamente complicato riuscire a definire nel dettaglio i diversi agenti di degrado che possono agire su una specifica serie di asset.
L’ICCROM, il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali, ha identificato, nel manuale A Guide to Risk Management of Cultural Heritage del 2016, i dieci agenti di degrado che più comunemente colpiscono i beni culturali.
Li abbiamo elencati di seguito.
Forze fisiche
Questo agente può essere causato da eventi naturali, come erosione, venti, o terremoti, oppure da attività umane, come la manipolazione impropria, una conservazione errata, lavori di costruzione, traffico, trasporto errato, e altro.
Le conseguenze di questa tipologia di agente di degrado possono essere anche gravissime, causando strappi, rotture, crepe, abrasioni, fino ad arrivare alla totale distruzione.
Criminali (ladri e vandali)
Questo agente di degrado è causato da un’attività criminale orientata direttamente al danneggiamento di un asset, o di una serie di asset. Queste azioni possono avere motivazioni politiche, economiche, o ideologiche.
Le conseguenze possono essere varie; dal deturpamento, a volte minimo, alla completa distruzione, fino ad arrivare alla totale sparizione di un asset in caso di furto.
Fuoco
Il fuoco può avere davvero tantissime cause, soprattutto se pensiamo agli edifici storici che spesso non sono efficientati dal punto di vista degli impianti antincendio. Il fuoco può scaturire da cause esterne o da cause interne. Tra le cause esterne troviamo gli incendi boschivi, i lavori di costruzione o restauro degli edifici, o anche i conflitti armati. Tra le cause interne, invece, troviamo l’illuminazione, il malfunzionamento degli impianti elettrici, il fumo delle sigarette, l’esistenza di cucine o fonti di calore, e molto altro.
Le conseguenze del fuoco sui beni culturali sono disastrose. A livello tecnico si parla di totale o parziale distruzione, deformazione causata dal calore, deposito di fuliggine, e altro.
Acqua
L’acqua è forse l’agente che più comunemente colpisce i beni culturali. Anche qui le cause possono essere molteplici: possono derivare da grandi disastri naturali, come tsunami, alluvioni, esondazioni di fiumi, grandi piogge, oppure da malfunzionamenti interni, come perdite dagli impianti idraulici o procedure di pulizia. Una causa estremamente comune, però, è quella che deriva dalle procedure di spegnimento degli incendi da parte dei Vigili del Fuoco.
Anche per questo agente le conseguenze possono essere molteplici. Le più comuni sono la discolorazione, la corrosione, la dissoluzione, la deformazione, e la crescita biologica.
Infestazioni (insetti, roditori, etc.)
Spesso gli asset conservati in musei, archivi e biblioteche sono costituiti da materiali organici, i quali rappresentano una invitante fonte di cibo per molte specie di agenti infestanti, come insetti, roditori e uccelli. La causa di queste infestazioni è spesso una mancata pulizia e manutenzione degli asset e delle strutture che li conservano.
Se agiscono in maniera indisturbata, questi agenti possono anche arrivare alla distruzione completa del patrimonio culturale. Le conseguenze meno disastrose, invece, comprendono macchie, perforazioni, indebolimento dei supporti, perdita di parti, e così via.
Agenti inquinanti
Per le istituzioni che si trovano nelle grandi città o vicine alle grandi industrie ormai è sempre più comune che le collezioni siano gravemente danneggiate dagli agenti inquinanti che possono entrare negli ambienti di conservazione. Le fonti più comuni di questi agenti sono le industrie, il traffico, i lavori di costruzione, lo stoccaggio di materiali pericolosi, e spesso anche i visitatori, i quali immettono negli ambienti di conservazione diverse tipologie di particelle pericolose per il patrimonio.
Le conseguenze di questi agenti sono la discolorazione, l’indebolimento dei supporti, l’erosione e la corrosione dei materiali.
Illuminazione e raggi UV
Una scorretta gestione delle fonti di illuminazione negli ambienti di conservazione può essere deleteria per il patrimonio culturale. Le cause principali di questi danneggiamenti derivano dalla mancata schermatura dei raggi UV e l’utilizzo di fonti di illuminazione artificiali non adatte alla conservazione.
Le conseguenze dell’illuminazione sul patrimonio culturale sono lo sbiadimento dei colori, ingiallimento, indebolimento e disintegrazione.
Temperatura errata
Le cause di questo agente possono essere ambientali, e quindi derivano dal clima dell’area in cui si trova l’istituzione, oppure possono essere causate da un errato utilizzo di sistemi di condizionamento dell’aria o dall’utilizzo di fonti di illuminazione non adatte alla conservazione.
Le conseguenze più comuni sono un’accelerazione dei processi di degrado e invecchiamento, la deformazione, la disidratazione e un infragilimento dei materiali che compongono gli asset.
Umidità relativa errata
Anche questo agente può derivare dal clima dell’area in cui si trova il museo, oppure da malfunzionamenti o dalla mancata manutenzione dei sistemi di condizionamento.
Le conseguenze più comuni dell’umidità sono la deformazione, la rottura, l’indebolimento, la corrosione e la discolorazione. Livelli di umidità elevata, inoltre, favoriscono la crescita di muffe e funghi, che possono danneggiare in maniera irreversibile gli asset composti da materiali organici.
Dissociazione
La perdita di parte delle informazioni e del messaggio di un asset è un rischio molto complesso che spesso viene dimenticato. Questo è causato da una mancata o errata documentazione e catalogazione degli asset, dall’obsolescenza dei dispoditivi elettronici o digitali e, spessissimo, dal pensionamento del personale dell’istituzione.
Le conseguenze possono essere la perdita di oggetti o di informazioni collegate ad un oggetto. Quest’ultima conseguenza può determinare l’incapacità di riconoscere un asset o il valore simbolico dello stesso.
Tutti gli agenti descritti sono estremamente pericolosi per il patrimonio culturale e possono causate la sua totale distruzione. Per questa ragione, la migliore attività di prevenzione, è sempre quella di monitorare costantemente il patrimonio e le strutture in cui questo è conservato, per essere in grado di identificare gli agenti prima che causino delle consegeunze irreversibili sugli oggetti. Inoltre, ogni istituto di conservazione del patrimonio culturale dovrebbe essere preparato a gestire un’emergenza attraverso la pianificazione e la stesura di un Piano di Sicurezza ed Emergenza.